Testudo graeca
13.04.2014 10:51La Testudo graeca è un rettile appartenente all'ordine delle testuggini, normalmente conosciuta come Tartaruga greca (o Tartaruga moresca)
Areale della specie.
Specie paleartica occidentale, in Europa è presente in: Italia, Grecia orientale, Spagna, Turchia europea, in alcune isole del Mar Mediterraneo e lungo le coste bulgare e romene del Mar Nero. In Asia è molto comune in Turchia (unico paese in cui è facilmente incontrabile e non a rischio), Asia Minore, Iran, fino ai confini del Pakistan. Nel Nordafrica è diffusa in Marocco, Algeria, Tunisia e Libia.
Presenza in Italia
n Italia questa specie è stata introdotta in epoca storica. La sottospecie più diffusa è la Testudo graeca ibera (da Iberia una antica regione dell'Asia anteriore, l'attuale Imeretia), anche se le continue immissioni ed incroci con esemplari di svariate sottospecie rende quasi sempre impossibile una corretta classificazione. La presenza in: Toscana, Lazio, in Liguria, Puglia, Sardegna e Sicilia sovente è riferibile a esemplari fuggiti dalla cattività. Colonie allo stato selvatico sono presenti a Pantelleria e in Sardegna. Gli esemplari sardi hanno caratteristiche intermedie tra la T. graeca graeca e la T. graeca nabeulensis della Tunisia.
Tassonomia - Morfologia
Facilmente confondibile con l'assai simile T. hermanni, la T. graeca è riconoscibile per la presenza di tubercoli cornei ai lati delle cosce, generalmente assenti nelle altre Testudo. Inoltre all'apice della coda essa è priva, o è presente solo in qualche raro esemplare, dell'astuccio corneo che caratterizza la T. hermanni . Altro elemento che la differenzia è un unico scuto sopracaudale (doppio nella T. hermanni), anche se sono documentati numerosi esemplari con la scaglia bipartita. Tra le varie sottospecie, ma anche tra gli esemplari appartenenti a una stessa sottospecie, si riscontra una ampia gamma di variazione delle dimensioni e della livrea del carapace che rendono spesso difficile una identificazione certa della sottospecie. Nella T. graeca ibera, la sottospecie più diffusa in Italia, le dimensioni medie degli adulti sono di: 25 cm nelle femmine e di 16 cm nei maschi; anche se in Europa orientale sono stati osservati esemplari di 35 cm di lunghezza, dal peso di 5 kg (Beshkov 1997). È documentata in Italia una femmina, di circa 20 anni e allevata in cattività, dal peso di 6 kg [1]. Mediamente nella T. graeca nabeulensis della Sardegna, le femmine raggiungono i 18 cm e i maschi i 15 cm.
Dimorfismo sessuale
Il riconoscimento del sesso avviene attraverso l'individuazione dei caratteri sessuali secondari. I maschi possiedono una coda lunga, robusta e grossa alla base. La femmina ha coda piccola e corta. La distanza dell'apertura cloacale dalla base della coda è maggiore nel maschio. I maschi adulti presentano una concavità nel piastrone per facilitare la monta sul carapace della femmina, il piastrone delle femmine e degli esemplari giovani e subadulti è piatto; l'angolo formato dagli scuti anali del piastrone è molto maggiore nel maschio; l'altezza degli stessi scuti è però maggiore nella femmina. Lo scuto sopracaudale del maschio è curvo verso il basso, nella femmina è allineato con il resto del carapace.
Sensi
Le testuggini hanno una vista eccellente: sanno distinguere forme, colori e riconoscono anche persone. Hanno un senso dell'orientamento molto preciso: se vengono spostate qualche centinaio di metri dal territorio al quale sono molto legate ci ritorneranno in breve tempo. Sono molto sensibili alle vibrazioni del suolo anche se non hanno un udito sviluppato. L'odorato invece è ben sviluppato ed ha un ruolo importante nel riconoscimento del cibo e dei sessi.
Alimentazione
Habitat
Gli habitat della tartaruga greca variano molto a seconda della sottospecie ma in generale sono tipicamente mediterranei, compresi nella zona fitoclimatica del Lauretum e caratterizzati da inverni miti con precipitazioni moderate ed estati secche con temperature elevate. Questa specie trova rifugio e nutrimento nella vegetazione bassa cespugliosa della gariga, fra gli arbusti della macchia mediterranea e nel sottobosco fino a quota collinare temperata. In Italia gli habitat in cui sono ancora possibili dei ritrovamenti e sono presenti dei gruppi vitali sono le dune sabbiose costiere, ricche di vegetazione, le pinete costiere di pini mediterranei con sottobosco di arbusti mediterranei, le leccete e le sugherete. Occasionalmente sono stati osservati esemplari in aree destinate all'uso agricolo quali gli oliveti, gli agrumeti, i mandorleti ed i vigneti.